Per i professionisti

Il disturbo non verbale non ha una modalità univoca di espressione, ma costituisce un complesso eterogeneo di difficoltà attinenti all’area visuo-spaziale (Mammarella e Cornoldi, 2014).

I criteri per la identificazione di un profilo di Disturbo Nonverbale maggiormente utilizzati a livello internazionale sono stati esplicitati da Cornoldi, Mammarella e Fine (2016). Tali criteri sono organizzati in diversi punti che indicano non solo le principali aree di difficoltà, ma anche aspetti di funzionamento preservati.

A.  Presenza di un deficit persistente in una o più misure di intelligenza o ragionamento non-verbale (per es. in misure di ragionamento percettivo, intelligenza visuospaziale, etc.) in presenza di intelligenza verbale in norma o sopra la media;

B.  Cadute sostanziali – allo stato attuale, o nella storia del bambino – nell’elaborazione visuospaziale (percezione visiva, riproduzione e ricordo di disegni, memoria visuospaziale);

C.  Presenza di indici clinici e/o psicometrici di debolezze in almeno una nelle seguenti aree – allo stato attuale o nella storia del bambino: Difficoltà fino-motorie; Difficoltà nell’apprendimento del calcolo o in altre materie che coinvolgono le abilità visuospaziali in presenza di un’adeguata decodifica della lettura; Difficoltà nelle interazioni sociali;

D.  Alcuni sintomi possono essere visibili prima dei 7 anni sebbene possano non manifestarsi completamente fino al momento in cui le richieste scolastiche o della vita quotidiana non eccedano le capacità del bambino, o essere mascherati dalla presenza di buone strategie verbali;

E.  Ci sono evidenze che mostrano un’interferenza dei sintomi sulla qualità del funzionamento sociale, scolastico o nella vita del bambino;

F.  Le difficoltà non sono spiegate dalla presenza di un disturbo dello spettro autistico (ASD) ad alto funzionamento o di un disturbo della coordinazione motoria (DCD). La diagnosi di Disturbo Nonverbale può essere fatta in presenza di alcuni sintomi tipici del ASD o DCD, ma se sono soddisfatti i criteri diagnostici non si applica la diagnosi di Disturbo Nonverbale. Se il profilo di Disturbo Nonverbale è conseguenza di una disabilità intellettiva, disabilità sensoriale, o una sindrome genetica, non si applica la diagnosi di Disturbo Nonverbale. Tuttavia, in tutti questi casi si può far riferimento al fatto che il bambino presenta alcuni sintomi tipici del profilo.

A questo link è possibile scaricare la proposta di linee guida AIRIPA per il Disturbo Nonverbale:
https://www.airipa.it/blog/proposta-di-linee-guida-airipa-sul-disturbo-non-verbale/